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Settori dei giochi: La valenza delle SOS

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Settori dei giochi: La valenza delle SOS

A cura di Joseph Malvisini

In questi giorni, di nuovo, il settore del gioco viene chiamato in causa. Da un lato con ritorno a proposte di incremento di tassazione per “finanziare” il mondo del calcio e di contro nuove indagini che hanno portato la DIA di Milano e la Procura della Repubblica di Reggio Calabria al sequestro di alcune società per un giro di affari di 15 milioni di euro.

Provvedimento di sequestro che ha coinvolto una persona residente nel comasco, collegata a 8 società informatiche attive nel settore delle scommesse, con sedi legali a Milano, Roma ed in Svizzera. Una indagine complessa che ha ricostruito come dietro queste aziende operava, come socio occulto, un soggetto con precedenti penali ed affiliazione alle cosche ‘ndranghetiste.

Un titolo ad effetto, volto ad evidenziare di nuovo lo stretto connubio tra malavita e gioco. Ma andiamo oltre, andiamo poi nella lettura vera dell’articolo.

Scopriamo che è il risultato di una indagine lunga e complessa dove la ricostruzione finanziaria fatta dalle autorità ha consentito di evidenziare una fitta rete di legami personali, familiari e sodalizi economici che ha permesso di identificare tutte le società collegate. Società destinate al reimpiego delle somme derivanti da proventi illeciti, che “fra le altre attività” operavano anche nel contesto del gaming. Data la sussistenza di motivi di particolarità gravità il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto nei confronti dell’uomo anche l’applicazione provvisoria dei divieti previsti dal Codice antimafia: non potrà ottenere licenze od autorizzazioni di polizia e di commercio.

Leggendo ancora vediamo come l’attività di indagine sia nata da numerose segnalazioni di operazioni finanziarie sospette.

Vediamo quindi come la rappresentazione dei fatti da una più attenta lettura sia diversa e possa essere collocata con un filo logico differente rispetto al sensazionalismo del titolo.

Innanzitutto si può invece sottolineare che il sistema di prevenzione è attento, compreso quello del mondo dei giochi ed il richiamo alle numerose operazioni finanziarie sospette. Mi permetto poi di presupporre, che il sistema abbia coinvolto anche gli operatori di gioco, nella logica della partecipazione attiva (ferma la salvaguardia dell’obbligo di riservatezza del soggetto segnalante); inoltre che la costruzione della rete di affiliazione è tanto complessa che le medesime autorità hanno impiegato anni. Quindi hanno fatto bene il loro complesso lavoro. Di contro non evidenziabile da parte dei Concessionari, data una operatività collegata a settori differenti. Non da ultimo l’applicazione del Codice Antimafia conseguente solo all’attuale sequestro dei beni.

Leggendo in contrapposizione logica: fino a questo momento potenzialmente le autorità di polizia avrebbero potuto concedere una Licenza di Pubblica Sicurezza con relativa autorizzazione all’attività di gioco e scommesse. Ma non è così. Questo perché per il rilascio della Licenza Tulps le autorità vengono a verificar anche semplicemente rapporti di “mera conoscenza” tra i soggetti e dati i precedenti della persona non sarebbe stata rilascia la predetta autorizzazione. In aggiunta, anche in questo caso, si inserisce l’analisi reputazionale preventiva che gli operatori di gioco (in gran parte se non tutti) effettuano nella fase di “onboarding” del nuovo gestore di un punto vendita. Una analisi che si estende alla intera compagine societaria, volta proprio ad identificare (ricordiamo nei limiti della consultabilità di un soggetto privato delle fonti aperte) potenziali pregiudizi di natura reputazionale che coinvolgano tali soggetti, o sulla base di esplicite richieste dei casellari giudiziari e carichi pendenti. Ma ricordiamo questo approccio è ulteriore e non sostitutivo alle ben più approfondite verifiche che le autorità di polizia fanno prima del rilascio della 88 Tulps.

Tutto ciò solo per dare, facendo un gioco di parole, una diversa lettura a ciò che si legge sulla base di come viene scritto.

Diverso invece, con un invito esplicito al settore di avviare e/o rafforzare attività di KWTP (Know Your Third Party) nella selezione dei propri partner commerciali. Una componente importante, che al di là delle componenti collegabili ad azioni di rimpiego di denaro sporco attraverso aziende, assume una valenza esplicita della “tutela” della reputazione delle singole società del gioco. Uno screening di verifica reputazionale, affidabilità economica, graduazione del rischio, che va inquadrato nel più generale assolvimento degli obblighi concessori come “operatore con concessione pubblica”.

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