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Rapporto UIF 2020: risultati e prospettive del contrasto al riciclaggio

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Rapporto UIF 2020: risultati e prospettive del contrasto al riciclaggio

A cura di Giuseppe Miceli

Rapporto UIF 2020: risultati e prospettive del contrasto al riciclaggio
Oltre 113 mila SOS e comunicazioni oggettive per 215 miliardi di euro 

L’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia ha presentato il Rapporto annuale per il 2020, sulle attività di prevenzione e contrasto al fenomeno del riciclaggio di proventi da attività illecite. Il contenuto del documento n. 13 del 2021 si compone di 144 pagine ed è stato esposto nei suoi punti più significativi dal Presidente della UIF, dott. Claudio Clemente.

Il complesso delle attività che la UIF ha dovuto attuare ha risentito degli effetti della situazione pandemica che si è innescata proprio all’inizio del 2020. Uno scenario in continua mutazione, “liquido”, come lo ha definito il dottor Clemente.

In tale contesto, le organizzazioni criminali sono riuscite ad adeguarsi, conquistando quei “nuovi spazi” in cui hanno potuto trovare residenza nuovi comportamenti illeciti, sfruttando quegli epifenomeni dell’emergenza pandemica, come il distanziamento sociale e l’esigenza diffusa di disponibilità economico-finanziaria.

Il sistema di prevenzione del riciclaggio ha dato prova di una altrettanto rapida – quanto efficace – capacità di reazione e di flessibilità organizzativa e operativa.

Una reazione che ha raggiunto i più alti livelli di efficacia, anche in virtù di una proficua interazione fra componente privata e pubblica del sistema. L’azione sinergica fra la UIF e le altre autorità competenti si è – persino – accresciuta, incidendo positivamente sui risultati dell’azione Antiriciclaggio.

I risultati, infatti, sono tutti di segno positivo: è aumentato il numero delle Segnalazioni di Operazioni Sospette (superata la soglia delle 113 mila SS.OO.SS. di cui quasi 2.300 relative a contesti di rischio legati all’emergenza sanitaria), il che denota un accresciuto impegno dei soggetti obbligati all’invio delle segnalazioni di operazioni sospette, dei dati SARA.

Nel corso del 2020 sono pervenute comunicazioni oggettive relative a 41 milioni di operazioni per complessivi 215 miliardi di euro fra versamenti e prelevamenti significativi di contante, con una riduzione, rispetto al 2019, del dato medio mensile ascrivibile ai riflessi della pandemia sui comportamenti e sulle dinamiche economiche.

Il contributo maggiore alla crescita delle SS.OO.SS. è arrivato – come emerge dal Rapporto UIF – dagli intermediari bancari e finanziari, soggetti più strutturati la cui operatività ha risentito meno del calo dell’attività economica e delle difficoltà operative; gran parte delle categorie di professionisti e di operatori non finanziari hanno invece inviato un minor numero di segnalazioni, nonostante l’aumento delle iscrizioni al sistema delle segnalazioni di operazioni sospette.

I risultati positivi registrati nel 2020 e confermati dai dati relativi al primo trimestre del 2021 sono scaturiti, anche, dall’applicazione operativa delle due Comunicazioni con le quali la UIF ha richiamato l’attenzione dei segnalanti sulle principali aree di rischio e su specifiche anomalie. Così come pure, un ruolo positivo hanno giocato i contatti, notevolmente rafforzati, con le Pubbliche amministrazioni alla ricerca di sinergie che consentano all’attività di analisi di beneficiare dall’apporto informativo di questo settore, particolarmente importante nell’attuale periodo emergenziale a fronte dei rischi correlati alle misure a sostegno dell’economia.

Particolarmente significativa è stata la collaborazione tra UIF e DNA, nonché con la Guardia di Finanza e la DIA, concepita sulla base di scambi settimanali riguardanti l’operatività finanziaria riferita all’emergenza da Covid-19 riportata nelle segnalazioni e nelle informative di FIU estere. All’inizio del 2021 è stato sottoscritto il nuovo protocollo con la DNA che ha consolidato il già proficuo rapporto di collaborazione e di scambio di informazioni, migliorando e automatizzando i processi di condivisione che risultano essere così molto più frequenti.

Anche sul fronte dei rapporti di collaborazione con l’Autorità giudiziaria è stata registrata una tendenza positiva: le richieste si sono incrementate di oltre il 40% rispetto al 2019. L’analisi strategica, già indirizzata allo sviluppo di indicatori del rischio di infiltrazione delle imprese da parte della criminalità organizzata, è stata volta anche a cogliere i sintomi dell’evoluzione del fenomeno favorita dalla pandemia.

A livello internazionale, è aumentata la frequenza dei rapporti di collaborazione che consentono di acquisire dalle FIU estere elementi rilevanti per indagini su flussi finanziari sospetti a carattere transnazionale. Come ha dichiarato il presidente della UIF per l’Italia, “la collaborazione con le altre FIU ha consentito di individuare anche operazioni sospette cross-border realizzate per trarre vantaggio dall’emergenza sanitaria e dalle misure di sostegno. Si sono accresciuti gli scambi informativi su truffe telematiche, favorite dal maggior utilizzo della rete internet che caratterizza questo periodo. La collaborazione ha consentito di ricostruire la traccia dei trasferimenti fraudolenti e, in alcuni casi, di bloccare rapidamente le disponibilità individuate per renderne possibile il recupero”.

Ciò che è emerso, a causa dell’emergenza da Covid-19, è l’esigenza di potenziare il programma di riforme per la revisione del sistema antiriciclaggio europeo. Il Piano d’Azione della Commissione europea per una politica integrata di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo ha confermato la necessità di un Meccanismo sovranazionale di supporto e coordinamento delle FIU. Sulla base dei lavori sviluppati dalla UIF in accordo con il Ministero dell’Economia e delle f

inanze, l’Italia ha promosso una Posizione Comune tra Stati Membri su compiti e caratteristiche del futuro Meccanismo ispirati a una logica di sussidiarietà e focalizzati sui metodi e le prassi di lavoro, sulla collaborazione internazionale nonché sulle attività di analisi non efficacemente esercitabili al solo livello nazionale. I tempi per una ripresa dell’attività economica, una volta terminata l’emergenza, appaiono incerti. Occorrerà moltiplicare gli sforzi per far fronte alle fragilità che hanno pervaso il mercato e la società.

Dinamiche che potrebbero essere realizzate, senza indugi, specialmente se – come auspicato anche dal dottor Clemente – dovesse decidersi di assegnare all’Italia la sede della nuova Autorità Antiriciclaggio europea.

In conclusione di questo bilancio positivo, il presidente della UIF per l’Italia ha dichiarato che: “le sfide che pone questa difficile fase storica richiedono che l’azione sia più intensa e coordinata. Anche nell’antiriciclaggio è necessaria la massima valorizzazione della rete di collaborazione, per rafforzare la prevenzione e il contrasto dei nuovi rischi emersi. La UIF è pronta a dare il proprio contributo, mettendo in campo le risorse di competenza, di spirito di servizio pubblico e di flessibilità del proprio personale”.

Rapporto annuale UIF

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