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Operazione “Buildgate”, la frode fiscale viaggia su un vagone carico di soldi “sporchi”

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Operazione “Buildgate”, la frode fiscale viaggia su un vagone carico di soldi “sporchi”

A  cura di Sergio Silvestri

Pescara di nuovo al centro di un’operazione del Comando provinciale della Guardia di finanza che ha organizzato un blitz antiriciclaggio con il sequestro all’estero di 1,5 milioni di euro, trasportati su un treno che è arrivato a Spàlato, nei Balcani. Questo traffico di denaro tra l’Italia e la Croazia, spiegano le Fiamme Gialle in un comunicato stampa, è stato architettato da una rete di imprenditori e prestanome pescaresi con ricavi non dichiarati per mezzo miliardo di euro.

A segnare l’epilogo di questa lunga storia di frodi fiscali nel settore edilizio, aggiungono i Finanzieri, è “Buildgate”, l’operazione di legalità senza frontiere che ha bloccato la fuga di capitali all’estero su coordinamento della locale Procura della Repubblica e con la collaborazione, per il tramite di Eurojust, l’Agenzia UE per la cooperazione giudiziaria penale, degli organi croati che hanno congelato il denaro illecito.

Obiettivo degli imprenditori era mettere in piedi un giro d’affari clandestino, finalizzato a riciclare all’estero proventi illeciti, derivanti da reati di natura fiscale. Già nel 2015 con una serie di artifici, tra cui fatture per operazioni inesistenti per oltre 500 milioni di euro, avevano creato una voragine di 100 milioni di euro di imposte evase. Nel 2019, sempre nello stesso ambito, l’applicazione del sequestro come misura di prevenzione patrimoniale aveva colpito beni, denaro, rapporti bancari, partecipazioni societarie e ville di lusso, per un valore di oltre 16 milioni di euro. Questa volta avevano pensato di spostarsi oltre confine: la fuga dei capitali comincia con la creazione in Croazia di due imprese “fantasma”, esistenti solo sulla carta ma necessarie per aprire conti correnti di comodo dove depositare il denaro.

Il meccanismo del riciclaggio, aggravato dalla transnazionalità, aggiungono le Fiamme Gialle, si “avvia con il rimpallo di consistenti somme tra i conti intestati alle società croate compiacenti. Le causali che giustificano i movimenti sono del tutto inverosimili. Riportano la sottoscrizione di contratti per la compravendita di immobili fittizi, in cui la parte venditrice non è mai esistita e non ha mai stipulato alcun accordo con il proprietario dei lotti su cui costruire. Il trasferimento fraudolento del denaro ha un unico scopo, appunto: quello di nasconderne la provenienza illecita, rendendone impossibile il congelamento. E non a caso, i soldi spariscono il giorno prima dell’esecuzione del sequestro, salvo poi venire sottratti al sodalizio criminale grazie all’attivazione della autorità giudiziaria croata tramite i canali di collaborazione esteri”.

Il Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Pescara, Antonio Caputo, sottolinea che “il riciclaggio internazionale è un fenomeno subdolo, molto pericoloso per la nostra economia che, proprio attraverso comportamenti di questo tipo, dalla rilevanza penal-tributaria, viene depauperata, perché si sottraggono risorse formatesi nel nostro Paese”.

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