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Nuove armi per la lotta al riciclaggio: Intelligenza Artificiale e tecnologie innovative

Miceli
Antiriciclaggio e ComplianceNews

Nuove armi per la lotta al riciclaggio: Intelligenza Artificiale e tecnologie innovative

A cura di Giuseppe Miceli

Dove c’è ombra deve esserci luce. Si potrebbe mutuare questa frase del celebre scrittore giapponese Haruki Murakami per descrivere le dinamiche della lotta al fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. L’oscura ombra dell’illegalità sembra destinata a sbiadirsi al bagliore dei raggi luminosi proiettati dall’azione sinergica delle Autorità Antiriciclaggio. Ormai, è chiaro – come la luce del sole di questa torrida estate 2021 – che la partita dell’Antiriciclaggio si dovrà giocare sul campo dell’innovazione tecnologica. È quanto è emerso già dall’ultima Relazione annuale della CONSOB e dal Rapporto della UIF per l’Italia, relativo all’annualità 2020.

Proprio il Presidente della Consob, Paolo Savona, che in occasione della presentazione del rapporto annuale, aveva lanciato l’allarme sui nuovi rischi “targati Internet”, torna a parlare – in un recente articolo di stampa – della necessità di imparare ad agire in quella stessa sfera immateriale (o infosfera) in cui opera il nuovo esercito di riciclatori, per garantire una maggiore tutela del risparmio, anche rispetto ai nuovi rischi, specialmente quelli connessi alle piattaforme di conversione tra strumenti virtuali e tradizionali.

Che la guerra al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo richieda il ricorso a nuovi protocolli d’azione e di scambio delle informazioni fondati sull’utilizzo della più moderna tecnologia digitale è stato affermato anche dal Direttore della UIF, il dottor Claudio Clemente, in quelle 144 pagine di cui si compone il documento n. 13 del 2021 e di cui abbiamo già dato conto nel nostro precedente articolo.

I connotati sempre più tecnologici delle attività criminali di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo sono, inoltre, stati puntualmente tracciati nel Bilancio operativo del 2020 che la Guardia di Finanza ha presentato in occasione della cerimonia per il 247° anniversario di fondazione del Corpo.

A completare l’analisi dello scenario ci pensa ora il Financial Action Task Force – Gruppo d’azione finanziaria (FATF-GAFI), il massimo organismo internazionale di coordinamento delle politiche per la prevenzione e il contrasto al riciclaggio (AML) e al finanziamento del terrorismo (CTF) che nel mese di luglio ha pubblicato il rapporto dal titolo: Opportunities and challenges of new technologies for AML/CFT (in italiano: Opportunità e sfide delle nuove tecnologie per AML/CFT).

Secondo gli esperti del GAFI, l’impiego delle moderne tecnologie è capace di amplificare il livello di efficacia delle Raccomandazioni GAFI-FATF e degli Standard internazionali, anche per effetto di una maggiore rapidità di impatto delle misure di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

Dalle lettura del documento di analisi delle Opportunità e sfide delle nuove tecnologie per AML/CFT emerge l’indicazione di promuovere una maggiore consapevolezza sulla portata e gli effetti delle più innovative soluzioni digitali applicabili allo specifico contesto operativo.

Significativi sono i risultati dell’attività di indagine svolta dal GAFI sulle ricadute generate dai persistenti fattori di rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. La strategia di mitigazione del rischio elaborata dal GAFI prevede un progetto di revisione e analisi della regulatory technology (RegTech) e della supervisory technology (SupTech) con l’obiettivo di ottimizzare l’efficacia degli Standard GAFI.

Per il GAFI, alla base di tale progetto si deve collocare lo sviluppo delle competenze e l’applicazione di metodi innovativi, nonché il ricorso sistemico e consolidato a processi di spiccata matrice tecnologica. In virtù di tale strategia tecnologicamente avanzata, le autorità di regolamentazione e di vigilanza, come pure i soggetti vigilati, saranno in grado – secondo il GAFI – di superare le sfide AML/CFT, sia quelle già identificate e conclamate, sia quelle emergenti.

L’utilizzo sistemico della tecnologia potrà facilitare la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati e aiutare i “Soggetti obbligati” a identificare e gestire i rischi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo (ML/TF) in maniera più repentina ed efficace. La stessa tecnologia – sempre secondo il GAFI – oltre a offrire il vantaggio di una maggiore velocità di pagamenti e transazioni, rende più precisi i sistemi di identificazione, monitoraggio, registrazione e condivisione delle informazioni tra le autorità competenti e i soggetti vigilati.

In altre parole, per il GAFI il più intenso ricorso a soluzioni digitali per AML/CFT basate sull’Intelligenza artificiale (AI) nelle sue differenti declinazioni (apprendimento automatico, elaborazione del linguaggio naturale) è capace di potenziare le strategie di individuazione e identificazione dei fattori di rischio, nonché di generare azioni di risposta, in termini di monitoraggio e comunicazione in tempo reale delle attività sospette.

È convincimento del GAFI – peraltro, ampiamente condiviso da chi scrive – che l’incremento di soluzioni digitali per AML/CFT basate sull’Intelligenza artificiale, oltre a restituire alle Autorità Antiriciclaggio un più efficace flusso di informazioni, comporterebbe, per i “Soggetti obbligati”, un considerevole abbattimento dei costi legati all’operatività finalizzata a garantire il corretto adempimento degli obblighi in materia di Antiriciclaggio, riducendo notevolmente anche il rischio connesso alle sanzioni previste dal decreto legislativo 231/2007.

*Curatore editoriale e autore dell’Atlante dell’Antiriciclaggio

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