Lotta alla corruzione, l’Italia fa importanti passi avanti
March 7, 2022 2023-01-09 11:04Lotta alla corruzione, l’Italia fa importanti passi avanti
Lotta alla corruzione, l’Italia fa importanti passi avanti
A cura di Fabrizio Vedana
Il nostro Paese guadagna 10 posizioni nella classifica di Transparency International, ma restano ancora criticità su whistleblowing e trasparenza
Tra i 180 Paesi monitorati, l’Italia rispetto al 2020 guadagna 3 punti (da 53 a 56/100) alla pari di Polonia e Saint Lucia, stabili rispetto alla classifica dello scorso anno.
L’Organizzazione non governativa (Ong) Transparency International, che si occupa di monitorare la corruzione negli uffici pubblici, ha pubblicato come ogni anno la classifica sull’Indice della percezione della corruzione (Cpi). Tra i 180 Paesi monitorati, l’Italia rispetto al 2020 guadagna 3 punti (da 53 a 56/100) e 10 posizioni (da 52 a 42), a pari punti con la Polonia e Saint Lucia, stabili rispetto alla classifica dello scorso anno. Come sottolineato nel report, però, restano delle criticità sui temi del whistleblowing e della regolamentazione del lobbying dal momento che l’Italia non è ancora in linea con le direttive europee.
Nonostante il significativo balzo in avanti di 10 posizioni, dovuto a una “rafforzata credibilità pubblica” il punteggio resta molto vicino a 50, una soglia critica. Infatti, come informa l’Ong, i Paesi che vanno sotto quella soglia sono quelli a forte rischio di arretramento “nella tutela dei diritti umani, nella libertà di espressione e di una crisi della democrazia”. In quest’ultimo anno sono 123 su 180, due terzi del totale. Le posizioni vengono calcolate tramite l’Indice di corruzione, elaborato attraverso l’impiego di 13 strumenti di analisi e di sondaggi rivolti ad esperti provenienti dal mondo del business. Il punteggio finale è determinato in base ad una scala che va da 0 (alto livello di corruzione percepita) a 100 (basso livello di corruzione percepita).
Sul fronte anti corruzione e trasparenza rimangono ancora alcuni temi in sospeso. Tra le questioni più rilevanti vi è il ritardo nella trasposizione della Direttiva europea 2019/1937 sul tema del whistleblowing, i cui termini sono scaduti a dicembre 2021, che consentirebbe di completare la disciplina contenuta nella legge 179/2017. Si è inoltre ancora in attesa della pubblicazione del registro dei titolari effettivi e di una regolamentazione dell’attività di lobbying. A far guadagnare 3 punti Cpi all’Italia sono stati soprattutto gli sforzi di numerosi stakeholder del settore privato e della società civile nel promuovere i valori della trasparenza, dell’anti corruzione e dell’integrità. L’emergenza generata dalla pandemia ha fortemente influenzato l’elaborazione del Cpi, dal momento che in alcuni casi ha generato una minor fiducia nei Paesi che hanno preferito rimuovere le garanzie di controllo, in altri ha determinato un rafforzamento della coscienza collettiva e risposte più solide da parte dei Governi.
Si ricorda che a livello globale, Danimarca e Nuova Zelanda rimangono al vertice della classifica, affiancati quest’anno anche dalla Finlandia, con 88 punti. In fondo alla classifica, come lo scorso anno, Siria, Somalia e Sud Sudan, con un punteggio, rispettivamente, di 13 per i primi due e di 11 per la terza. Tuttavia, dal 2012 al 2021, ben 154 Paesi non hanno compiuto progressi significativi o hanno peggiorato il loro punteggio.
Tale indice assume rilevanza anche ai fini antiriciclaggio poiché da esso potrà dipendere la classificazione data ai soggetti esteri con i quali la banca o l’intermediario avrà rapporti così come la valutazione dell’origine dei fondi se provenienti da Paesi a maggiore rischio di corruzione.