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Illegalità e infiltrazione criminale nel mondo del Gaming

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Illegalità e infiltrazione criminale nel mondo del Gaming

A cura di Joseph Malvisini

Torniamo a parlare di nuovo di pericoli di infiltrazioni malavitose nel mondo del gioco, prendendo come spunto la recente relazione della Direzione Investigativa Antimafia e le parole pronunciate dal Procuratore Antimafia Cafiero De Raho, durante l’audizione in Commissione Parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico del 17 febbraio scorso.

Innanzitutto si può notare come nelle parole del Procuratore e nell’opinione di chi scrive, il gioco con autorizzazione da parte della Agenzia delle Dogane e Monopoli rappresenti una linea di difesa importante contro infiltrazioni malavitose.

Occorre però sottolineare che pur all’interno dei Concessionari autorizzati vi è la pericolosa tendenza di alcuni punti di gioco su rete fisica, di effettuare giocate con modalità “sotto banco” con altri concessionari esteri o comunque non rientranti nel novero di coloro che hanno ottenuto regolare autorizzazione ad operare in Italia.

Tale prassi consente infatti a operatori con una “veste legale” con il marchio di un concessionario autorizzato, di offrire ai propri clienti quote e operatività differenti, all’insaputa del medesimo Concessionario legale con il quale hanno stipulato un accordo.

Tale prassi, al di là, degli evidenti elementi di violazione dei contratti in essere con il Concessionario legale, rappresenta un doppio pericolo per gli stessi clienti. Il primo è rappresentato dalla possibile confusione che tale “doppio binario” può comportare, in quanto il giocatore può essere convinto di operare in punti vendita con una insegna collegata a primari operatori italiani mentre in realtà gioca in un sistema parallelo; il secondo è identificato invece nella minor tutela nei confronti del giocatore rispetto alla certezza del pagamento delle vincite e nelle misure a tutela verso fenomeni di gioco patologico.

Per poter cercare di “combattere” tali fenomeni è necessario non semplicemente rafforzare le attività di controllo interno sulla rete dei punti vendita affiliati da parte dei comparti commerciali a presidio del territorio, ma anche attraverso una maggiore sinergia di intervento fra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e le Forze di Polizia volta proprio ad intervenire nella interruzione di tali fenomeni in violazione della normativa vigente.

Altro elemento, nella responsabilità dei Concessionari, il momento della selezione dei punti vendita.  Una attenta valutazione dei propri partner, l’acquisizione preventiva di documentazione attestante l’assenza di carichi pendenti e casellari giudiziari (elemento utile anche a prevenire eventuali dinieghi al rilascio della Licenza di Pubblica Sicurezza), il controllo costante nel mantenimento dei requisiti reputazionali anche a fronte di cambi nelle compagini societarie. Infatti è proprio nel momento della prosecuzione del rapporto un altro elemento di possibile criticità. Purtroppo abbiamo dovuto riscontrare come nell’epoca della pandemia molte società per fronteggiare le inevitabili difficoltà economiche abbiamo subito pressioni, e in molti casi, abbiamo ceduto a “partecipazioni malavitose” nei capitali sociali.

Evidenzio tale elemento di attenzione, non certo rivolto al cambio di legali rappresentanti, ma proprio verso “partecipazioni apparentemente minoritarie” che non alterino ufficialmente gli aspetti principali e che soprattutto consentano il mantenimento della titolarità della Tulps al gestore del punto vendita. Infatti in tal modo non si deve procedere a chiusura del punto vendita o rilascio di nuove intestazioni di Licenza che potrebbero, nei fatti, riavviare le verifiche da parte degli organi di polizia sottostanti all’emissione di una nuova TULPS.

Importante anche il ruolo svolto dalle direzioni investigative antimafia e dalle forze di polizia che mediante le loro indagini hanno consentito più volte di negare il rilascio delle Tulps oppure revocare le medesime licenze per sopravvenuta carenza dei requisiti soggettivi necessari alla prosecuzione dell’attività di gioco e scommesse.

Anche le informative antimafia rappresentano un importo strumento di controllo, in quanto rappresentato l’elemento che consente alla Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di procedere con la cancellazione dal Ries.

Non da ultimo altro elemento essenziale, seppur tassello ancora mancante, l’istituzione del Registro Unico degli Operatori di gioco. Elemento importante nella valutazione selettiva mediante l’obbligo di iscrizione di tutte le componenti facenti parte della filiera di gioco, sottoponendo a controllo quelle aree grigie di dubbia operatività (punti vendita ricarica) fondata sull’assenza di una disciplina specifica.

Registro che svolge anche il ruolo di raccordo, nel caso della normativa antiriciclaggio, nel condividere informazioni tra tutti gli operatori, riguardanti operatività in violazione della suddetta normativa mediante apposita iscrizione in una parte speciale dei soggetti per i quali si proceduto a risoluzione contrattuale per condotte in violazione della normativa 231.07. Elemento di conoscenza importante per consentire la definitiva espulsione dal settore di tali soggetti.

I controlli ci sono, i diversi gradi di responsabilità fra i Concessionari anche, sicuro le componenti di rischio permangono, ma contro queste più che l’intensificarsi dei controlli vi deve essere un rafforzamento della cultura della compliance efficace anche contro logiche di evidente vantaggio economico all’interno dei processi di selezione delle nuove affiliazioni e verifiche sulle reti esistenti.

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