Il G7 vara la tassazione minima per le multinazionali: i dubbi della Commissione indipendente
10/07/2021 2022-12-06 11:45Il G7 vara la tassazione minima per le multinazionali: i dubbi della Commissione indipendente

Il G7 vara la tassazione minima per le multinazionali: i dubbi della Commissione indipendente
Nei giorni scorsi è stato raggiunto un accordo tra i ministri delle Finanze del G7 con una tassazione minima a livello globale di almeno il 15% sui profitti delle multinazionali (corporate tax). Questo accordo, che riguarda in particolare i big del settore tecnologico, da Amazon a Microsoft, prevede che le multinazionali “paghino le tasse in ognuno dei paesi in cui operano” e “non solo dove hanno la loro sede”. La riforma fiscale è stata considerata una iniziativa storica, sulla quale il Regno Unito, in particolare, ha fatto pressioni.
Per la Commissione indipendente per la riforma internazionale della tassazione delle imprese questo accordo, invece, non è per niente un successo: l’evasione fiscale da parte delle multinazionali determina mancate entrate globali per circa 240 miliardi di dollari ogni anno. La Commissione ha invitato i Paesi del G7 a “mostrare una vera leadership e ad assumere un impegno molto più ambizioso”, perché “l’aliquota del 15% è vicina a quella dei paradisi fiscali come l’Irlanda e la Svizzera”. Un accordo veramente “storico” secondo la Commissione avrebbe comportato che “tutti i profitti mondiali delle multinazionali” venissero tassati in linea con le loro reali attività in ciascun Paese, con riferimento ai fattori chiave come occupazione e vendite. Per la Commissione indipendente l’ideale sarebbe una tassa minima globale del 25% sulle multinazionali, per eliminare la concorrenza fiscale tra i Paesi e ridurre l’incentivo per le multinazionali a spostarsi nei paradisi fiscali.