Guardate quel puntino. È qui. È casa. Siamo noi!
April 22, 2024 2024-04-22 8:47Guardate quel puntino. È qui. È casa. Siamo noi!
A cura di Sergio Silvestri
Con queste parole, Carl Sagan nel 1990 ha catturato l’essenza della nostra esistenza terrena nella vastità dell’universo.
Ritengo questa immagine, la “Pale Blue Dot”, un potente promemoria della nostra umiltà e del nostro posto nel cosmo, appropriata per celebrare oggi, l’Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra.
La storica fotografia della Terra fu scattata nel 1990 dalla sonda Voyager 1 da una distanza di sei miliardi di chilometri, grazie all’intuizione dell’astronomo e divulgatore scientifico Carl Sagan che fece ruotare la fotocamera della sonda in direzione della Terra. La foto mostra il nostro pianeta come un minuscolo puntino azzurro perso nel buio dello spazio.
Le parole di Sagan risuonano attraverso i decenni come un appello alla saggezza e alla custodia del nostro mondo:
“Da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi, è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L’insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni “superstar”, ogni “comandante supremo”, ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.
Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un puntino. Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo, quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l’illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell’Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c’è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.
La Terra è l’unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c’è altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora. Che vi piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l’astronomia è un’esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c’è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l’uno dell’altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l’unica casa che abbiamo mai conosciuto”.
In qualità di formatore, queste parole assumono per me un significato ancora più profondo. Nella nostra missione di docenti, insegniamo non solo competenze tecniche, ma anche la responsabilità che abbiamo l’uno verso l’altro e verso il nostro pianeta. La consapevolezza, la cura e la protezione che Sagan invocava sono gli stessi principi che guidano il nostro impegno per un mondo finanziario più giusto e trasparente.
Riflettendo sul “puntino” che è la nostra casa, siamo ispirati a perseguire azioni che rafforzino la nostra comunità globale e proteggano il nostro ambiente. È un onore per me contribuire a questo sforzo collettivo.
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