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Francoforte si aggiudica la sede dell’AMLA

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Francoforte si aggiudica la sede dell’AMLA

A cura di Sergio Silvestri

La decisione di posizionare la sede dell’Autorità Europea per l’Antiriciclaggio (AMLA) a Francoforte, preferendola a Roma, può essere vista come un punto di svolta e un’opportunità di apprendimento per l’Italia. Questa scelta, determinata da una votazione in cui il Consiglio e il Parlamento europeo hanno espresso una netta preferenza per la città tedesca, riflette non solo le dinamiche geopolitiche interne all’UE ma anche le ambizioni e le strategie delle città candidate. Nonostante la delusione per non essere stata selezionata, l’esperienza offre lezioni preziose e una prospettiva incoraggiante per il futuro.

Il processo di selezione ha messo in luce l’importanza di disporre di infrastrutture solide e di essere pronti ad operare efficacemente a livello internazionale. Francoforte ha ottenuto un ampio sostegno, raccogliendo 28 voti, seguita da Madrid con 16, Parigi con 6, e Roma, che si è piazzata quarta con solo 4 voti, le altre capitali europee come Vienna, Vilnius, Riga, Dublino, e Bruxelles, non hanno ricevuto voti. La città tedesca, consolida ulteriormente il suo status di hub finanziario europeo, già sede della Banca Centrale Europea (BCE) e dell’Autorità Europea delle Assicurazioni e delle Pensioni Occupazionali (EIOPA), vantaggi significativi che hanno sicuramente influenzato la scelta finale. Tuttavia, la candidatura di Roma ha evidenziato l’ambizione e la determinazione dell’Italia di svolgere un ruolo centrale nell’architettura finanziaria e di sicurezza europea.

Per l’Italia, la selezione può fungere da catalizzatore per un rinnovato impegno verso l’integrazione europea e l’innovazione istituzionale. Il Paese è chiamato a investire ulteriormente nelle proprie capacità infrastrutturali e istituzionali, nonché a promuovere una maggiore coesione con gli obiettivi e le politiche europee. Questo impegno non solo aumenterà le possibilità dell’Italia di ospitare future agenzie o istituzioni europee, ma rafforzerà anche il suo ruolo e la sua influenza all’interno dell’Unione Europea.

L’AMLA rappresenta un pilastro centrale della riforma dell’UE contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, destinata a iniziare le sue operazioni a metà del 2025 con più di 400 dipendenti. Questa nuova autorità avrà poteri di vigilanza diretta e indiretta sui soggetti obbligati, oltre alla capacità di imporre sanzioni. Nasce dall’esigenza, riconosciuta a livello europeo, di rafforzare la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, facilitando la cooperazione tra le Unità di Informazione Finanziaria (UIF) degli Stati membri.

La selezione della sede dell’AMLA è stata l’ultimo passo di un processo che ha coinvolto intensi negoziati e un complicato sistema di voto, culminando in un accordo tra Consiglio e Parlamento europeo. Questo accordo fa parte di un pacchetto più ampio di proposte legislative volte a rafforzare le normative dell’UE contro il riciclaggio di denaro, che include il primo regolamento AML/CFT e la sesta direttiva AML/CFT, raggiunti rispettivamente il 18 gennaio 2024.

La candidatura di Roma è stata sostenuta da Palazzo Chigi, su proposta del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, e avrebbe visto le torri dell’EUR di Cesare Ligini come possibile sede. Nonostante l’offerta economica significativa da parte dell’Italia, che prevedeva un contributo di 20 milioni per i costi di affitto per 8 anni, quasi 7 milioni per i costi di allestimento e 2,5 milioni per la sistemazione dei locali provvisori, Roma non è riuscita a ottenere la sede, aggiungendo un altro capitolo alla serie di recenti sconfitte italiane in contesti internazionali.

La determinazione di Roma a candidarsi per l’AMLA dimostra che l’Italia possiede la visione e il desiderio di essere al centro delle iniziative europee per la sicurezza finanziaria. Guardando al futuro, è essenziale che l’Italia colga questa esperienza come un momento di riflessione strategica e come spinta a migliorare le sue proposte e la sua partecipazione nei progetti europei. Lavorando su queste basi, l’Italia può mirare a emergere come un leader nella lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, rafforzando la sua posizione e il suo contributo all’Unione Europea.

In conclusione, la scelta di Francoforte per la sede dell’AMLA, pur rappresentando una sconfitta a breve termine per l’Italia, offre una visione ottimistica per il futuro. Con le giuste strategie, investimenti e un impegno rinnovato verso gli obiettivi europei, l’Italia ha tutte le potenzialità per rafforzare la sua posizione in Europa, contribuendo in modo significativo alla sicurezza finanziaria e al benessere dell’Unione. La strada davanti è aperta a opportunità di crescita, collaborazione e leadership, segnando un percorso incoraggiante per Roma e per l’Italia nel loro cammino europeo.

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