FATF, la Revisione dello standard globale sul titolare effettivo
April 12, 2022 2022-12-06 9:44FATF, la Revisione dello standard globale sul titolare effettivo
FATF, la Revisione dello standard globale sul titolare effettivo
A cura di Isabella Fontana
Gli standard internazionali del FATF (Financial Action Task Force) sono stati emanati nel febbraio 2012 sotto la Presidenza italiana.
Si tratta di 40 Raccomandazioni rivolte ai governi e alle autorità competenti, agli intermediari finanziari e alle professioni soggette ad obblighi antiriciclaggio. Gli standard AML/CFT (Anti-Money Laundering/Counter-Terrorism Financing) incidono sul diritto penale, sulle policy nazionali, sulle leggi che regolano il sistema bancario e di vigilanza, sulle attività delle forze di polizia, dell’intelligence finanziaria e dei magistrati. Sono dunque raccomandazioni dette di soft law, non costituendo un corpus normativo emanato sulla base di trattati internazionali (come invece è per i paesi UE il diritto comunitario).
L’efficacia e la forza degli standard internazionali antiriciclaggio risiede nell’indurre più di 200 paesi a cercare di ottenere un giudizio positivo di conformità nelle valutazioni pubbliche del FATF, pena l’ingresso nelle liste dei paesi a rischio (public statement). Il listing comporta una lunga e complessa procedura di scrutinio tecnico sul percorso di avanzamento legislativo e di policy dei governi listati, nell’ambito del Working Group ICRG, dedicato alle liste (International Cooperation Review Group).
Tra queste Raccomandazioni ve ne sono due in particolare, dedicate alla trasparenza delle persone giuridiche (R.24) e dei trust (R.25), che sono state oggetto di speciale attenzione per la complessità della compliance, sia dal punto di vista legale che dell’efficacia. Ultimamente, la raccomandazione sulle persone giuridiche è stata riformulata, a distanza di dieci anni, e la sua nuova versione è stata pubblicata il 4 marzo 2022 sul sito web del FATF.
(https://www.fatf-gafi.org/publications/fatfrecommendations/documents/fatf-recommendations.html).
Ci sono voluti due anni di intensi negoziati tra i 39 membri del FATF per addivenire al nuovo testo, che rafforza l’indicazione verso un approccio multiforme, ai fini dell’ottenimento di un dato solido, accessibile e scambiabile nell’ambito della cooperazione internazionale tra autorità.
I sistemi per fornire alle autorità, in modo rapido, robusto ed efficiente, i dati sui reali possessori e/o controllori delle società sono molteplici. Il FATF è sempre stato molto attento a non offrire un’unica soluzione al problema della trasparenza societaria. Un buon meccanismo di centralizzazione del dato deve essere necessariamente accompagnato da un’elevata compliance da parte dei soggetti obbligati e da una efficace vigilanza da parte delle autorità.
Difatti l’Italia, già nel 2016, prima della trasposizione della IV AMLD (2017), riuscì ad ottenere un giudizio positivo di efficacia sul tema del titolare effettivo, grazie alla qualità media dei dati ottenuti dagli intermediari, soggetti a una robusta vigilanza e altresì per la notevole efficacia delle azioni investigative, supportate dall’arricchimento delle analisi prodotte dalla nostra UIF (Unità di Informazione Finanziaria).
La Raccomandazione revisionata evidenzia l’obbligo di dotarsi di registri centrali (non richiedendo la pubblicità del dato come nella UE) o di meccanismi equivalenti. Questa soluzione, avvicinandosi maggiormente al requisito imposto dalle Direttive AMLD (IV e V), è frutto di un compromesso con i grandi paesi extra-europei (USA, Canada, India, Cina), che avevano manifestato forti resistenze rispetto alla possibilità di istituire un unico registro nazionale.