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(E)state informati. Dai criptoasset alla cybersecurity

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(E)state informati. Dai criptoasset alla cybersecurity

A cura di Fabrizio Vedana

Il primo semestre dell’anno è trascorso e i temi legati all’emergenza Covid sono stati protagonisti anche sul piano antiriciclaggio.

È, infatti, dell’11 febbraio scorso l’articolata comunicazione con la quale l’Unità di Informazione Finanziaria ha pubblicato ulteriori fattori di rischio ed elementi sintomatici di possibili operatività illecite emerse per effetto del prolungarsi dell’emergenza epidemiologica.

L’UIF ha individuato, rispetto a quanto già previsto nella precedente comunicazione del 16 aprile 2020, tre nuovi schemi di comportamenti anomali concernenti:

1) cessioni di crediti d’imposta derivanti dalle agevolazioni concesse per contenere gli effetti della pandemia;

2) condotte distrattive dei contributi a fondo perduto o dei finanziamenti assistiti da garanzia pubblica;

3) transazioni on line tramite internet, e-commerce e il rischio di reati informatici e attività fraudolente.

Fumata nera, invece, per quanto riguarda l’istituzione del registro dei titolari effettivi: lo schema di regolamento predisposto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze dopo aver sostanzialmente superato l’esame del Garante Privacy ha subito una battuta d’arresto davanti al Consiglio di Stato; in una dettagliata nota del 19 marzo scorso, la massima Autorità di giustizia amministrativa ha chiesto al MEF di apportare una lunga serie di modifiche e integrazioni al testo normativo.

Risulta ancora fermo ai box il decreto con il quale dovranno essere dettate disposizioni relativamente all’attività dei prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale (cosiddetti exchanger) e dei servizi di portafoglio digitale di cui all’articolo 1, comma 2, lettere ff) e ff-bis).

Nel frattempo, però, sono emerse altre importanti esigenze normative a partire proprio dalla definizione di un quadro normativo d’insieme per il settore dei cosiddetti criptoasset. Una nuova Bretton Wood l’ha chiamata il Presidente della Consob in occasione dell’annuale incontro con il mercato finanziario.

E in tal senso va anche la proposta della Commissione europea sulla Finanza digitale che si articola in tre misure legislative. Il MiCar con il quale si introduce una disciplina specifica del mercato dei criptoasset diversi dagli strumenti finanziari; il Regolamento Pilot che consentirà alle Autorità nazionali (per l’Italia, presumibilmente, Consob) di testare lo svolgimento delle funzioni di trading e post-trading su un’unica piattaforma di negoziazione, per avviare la nascita di un mercato secondario degli strumenti finanziari in forma di token; il Dora, con un focus più specifico sulla cybersecurity e avente l’obiettivo di innalzare gli standard di sicurezza cibernetica del mercato finanziario in tutta l’Unione.

L’autunno, almeno normativamente parlando, si presenta molto caldo: riposiamoci ma, se possibile, approfittiamone anche per dedicarci a qualche buona lettura sul mondo che cambia. 

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