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Rassegna del 09/10/2019 | Notizia del: 09/10/2019 | Foglio:1/4

Giochi sempre più a rischio riciclaggio: in un anno +66% di operazione sospette

Dati e rielaborazioni durante un convegno sull’Antiriciclaggio organizzato dalla European School of Banking Management. Dai prestatori di servizi di gioco le sos (segnalazioni per operazioni sospette) sono passate dalle 1.864 del primo semestre 2018 alle 3.102 dello stesso periodo del 2019. Le somme segnalate nei due periodi presi in esame passano da 85,4 a 250 milioni di euro (+192,7%).

SEGNALAZIONI OPERAZIONI SOSPETTE DAL 2015

Transazioni per 250 milioni di euro finiscono nel mirino dell’Antiriciclaggio. Denaro oggetto di segnalazioni per operazioni sospette provenienti dai prestatori di servizio di giochi, aumentate nell’arco di un solo anno del 66%. Sotto monitoraggio degli investigatori del Fisco è finito uno schema fraudolento che coinvolge società estere, imprese italiane e denaro contante.

L’aspetto, registrato anche dalla Uif della Banca d’Italia, è stato affrontato nel corso di un convegno organizzato dalla European School of Banking Management, che ha presentato la ventitreesima edizione del master in tema di antiriciclaggio presieduto da Sergio Silvestri. Il focus su “giochi” è stato trattato da Emiliano Marvulli, funzionario dell’agenzia dell’Entrate, esperto in tema di fisco e co-autore del libro “Immobili e attività finanziarie detenute all’estero”, edito da Nel diritto Editore del 2015.
Stando ai dati forniti nel corso del convegno, le segnalazioni di operazioni sospette inviata all’Uif di Bankitalia dai prestatori di servizi di gioco sono aumentate del 66%, passando dalle 1.864 del primo semestre 2018 alle 3.102 dello stesso periodo del 2019. Enorme il divario anche delle somme segnalate nei due periodi presi in esame, che passano da 85,4 a 250 milioni di euro (+192,7%). È lo stesso scenario descritto da Marvulli, nel corso della tavola rotonda.

Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza possono richiedere agli intermediari finanziari e ai prestatori di gioco l’identità dei titolari effettivi

Per quanto concerne il gaming, Marvulli ha illustrato un esempio pratico di anomalo utilizzo degli apparecchi videolotteries (VLT), con uno schema fraudolento che vede coinvolte società estere, imprese italiane e denaro contante. «La sezione Contrasto agli illeciti fiscali internazionali dell’Agenzia delle Entrate e i reparti speciali della Guardia di Finanza possono richiedere – in deroga ad ogni disposizione di legge e previa autorizzazione – agli intermediari finanziari e ai prestatori di gioco l’identità dei titolari effettivi, accedendo inoltre ai dati raccolti dai soggetti obbligati in assolvimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela», ha concluso Marvulli.

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