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Cartelli e riciclaggio, un’operazione di Guardia di Finanza ed Europol

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Cartelli e riciclaggio, un’operazione di Guardia di Finanza ed Europol

A cura di Sergio Silvestri

Riciclaggio di denaro derivante dal traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Con questa accusa i militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Trento hanno arrestato 42 persone e sequestrato oltre 18,5 milioni di euro. L’operazione è avvenuta con l’ausilio di funzionari dell’Agenzia Europol. A delegare le indagini la Procura distrettuale di Trento, con la collaborazione di un sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, in sinergia con il rappresentante italiano di Eurojust.

Un comunicato della Guardia di finanza sottolinea che in tutto sono stati coinvolti 47 soggetti, di cui 26 di nazionalità estera (provenienti da Colombia, Marocco, Albania e Siria), ritenuti a vario titolo, “salvo il principio di presunzione di innocenza”, responsabili di aver preso parte a un’articolata associazione per delinquere a carattere transazionale, con la presenza della criminalità organizzata siciliana e calabrese, in favore dei cartelli sudamericani.

La metodologia di riciclaggio può essere così sintetizzata: i cartelli colombiani e messicani cedevano a credito partite di cocaina a sodalizi criminali attivi in Italia che, dopo l’attività di spaccio, incassavano denaro contante che veniva successivamente consegnato ai “money collectors”  (“corrieri”).

Questi, tramite una operazione di “money pick up” trasferivano le somme ai “money mule” (“prelevatori”).

Il denaro, dopo il deposito su conti correnti, veniva bonificato (in dollari) a favore di aziende, individuate dalla rete di supporto dei cartelli, dislocate in diversi paesi del mondo: Stati Uniti, Cina, Hong Kong e Turchia. Le aziende operavano nella commercializzazione di prodotti elettronici (telefonia in particolare) e beni di lusso (come gli orologi).

Queste società procedevano quindi alla spedizione dei prodotti verso i clienti sudamericani, che pagavano (in pesos) il prezzo dei prodotti direttamente alla rete dei broker di supporto ai cartelli, così permettendo a questi ultimi, con la consegna delle somme alle consorterie criminali, di ottenere il denaro ripulito in moneta locale. Gli investigatori hanno acquisito cripto chat Sky ECC e Encrochat, utilizzate dalle persone sottoposte a indagini per la messaggistica relativa ai prelevamenti di denaro contante.

L’attività investigativa è stata avviata nel 2019 e si è avvalsa degli strumenti di cooperazione internazionale giudiziaria di 27 paesi esteri (tra i quali Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna e Colombia) e dei canali di cooperazione internazionale di polizia, attivati sia tramite il personale della Homeland Security Investigations, sia attraverso l’attività degli esperti e degli ufficiali di collegamento all’estero della Guardia di finanza, sia dell’Ufficio EFECC (European Financial and Economic Crime Centre) di Europol.

Le Fiamme gialle evidenziano inoltre le sinergie investigative con pubblici ministeri della Procura di Bogotà e di Miami. La peculiarità delle indagini, spiegano gli investigatori, è consistita nell’aver fatto ricorso alla normativa delle indagini sotto copertura: un agente undercover della Guardia di finanza è intervenuto non sui movimenti delle sostanze stupefacenti, ma su quelli del denaro. A memoria dell’insegnamento di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino di seguire il denaro per sconfiggere il crimine organizzato – conclude la nota della Guardia di finanza – l’esecuzione delle misure è avvenuta a pochi giorni di distanza dall’anniversario della strage di Capaci, il 23 maggio.

FONTE: https://www.gdf.gov.it/it

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