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Cambi di proprietà delle aziende nell’epoca Covid: come la criminalità sfrutta l’emergenza

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Cambi di proprietà delle aziende nell’epoca Covid: come la criminalità sfrutta l’emergenza

A cura di Fabrizio Vedana

La crisi economica indotta dalla pandemia ha messo a dura prova la sopravvivenza di molte imprese italiane sul mercato e allo stesso tempo ha fornito grandi occasioni alla criminalità organizzata di infiltrarsi in aziende in difficoltà di liquidità.

Dai risultati dell’analisi condotta da Transcrime (Università Cattolica) con il supporto di Bureau van Dijk, emerge che, nella prima fase dell’emergenza Covid-19, i cambi di proprietà delle imprese italiane hanno registrato una flessione rispetto allo stesso periodo del 2019. Nonostante ciò, tra le caratteristiche dei nuovi proprietari si possono identificare alcuni fattori di rischio che richiederebbero un approfondimento perché potenzialmente sintomatici di situazioni ad alto rischio di riciclaggio di denaro e infiltrazione criminale nell’economia.

Lo studio mette in luce la necessità di:

  • estendere e aggiornare lo studio anche ai cambi di proprietà successivi al settembre 2020;
  • allargare il monitoraggio anche ad altre forme di attività imprenditoriale e di acquisizione del controllo di imprese (come ad esempio la costituzione di nuove società, le forme di finanziamento, il controllo e l’influenza tramite patti parasociali e patti commissori)
  • allargare il monitoraggio sui soggetti richiedenti o beneficiari dei sussidi pubblici erogati dalle autorità nazionali e regionali come conseguenza della crisi indotta dal Covid-19.

Infatti, con l’emergenza sanitaria e l’introduzione di programmi per la ripresa economica a livello nazionale ed europeo (NextGenerationEU in primis), le reti criminali cercheranno ulteriori opportunità di drenaggio delle risorse pubbliche attraverso l’uso simultaneo di corruzione, frode, manipolazioni contabili, riciclaggio e appropriazione indebita di fondi pubblici.

Particolare attenzione dovrà pertanto essere dedicata all’indagine su potenziali irregolarità e condotte illecite nelle procedure di appalto per accedere ai fondi stanziati a livello nazionale ed europeo. Ulteriori sforzi di ricerca dovranno mirare a far progredire la comprensione di chi sono i nuovi proprietari delle aziende italiane, ma anche di come esercitano il controllo, per comprendere meglio quali società sono a maggior rischio di essere utilizzate in modo improprio per coprire schemi illeciti e criminalità finanziaria e per rivelare nuovi schemi di acquisizione e condizionamento delle imprese. Sarà importante sviluppare nuovi indicatori di rischio per misurare l’opacità delle strutture societarie e rafforzare i presidi antiriciclaggio.

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